Blog di STOP 5G ITALIA

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si tratta di una guida completa sui rischi del 5G con la collaborazione di importanti esperti

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INTERVISTA AL PROF. M.CALIGIURI

5G e strategie di difesa per i SINDACI

di Elisabetta Saviotti

Il movimento internazionale STOP5G chiede la moratoria al 5G fino a che studi scientifici non ne comprovino l’innocuità, seguendo un appello di 3100 scienziati in tutto il mondo tra cui il dr Martin Pall (Washington State University), tutti i medici I.S.D.E. (tra cui emerge per le sue pubblicazioni il dr. Agostino Di Ciaula), l’Istituto Ramazzini di Bentivoglio e il National Toxicology Program. In pratica il movimento STOP5G è solo a motivo della scienza indipendente che richiede questa moratoria.
Inoltre poiché 5G non è stata mai testato, i cittadini potrebbero diventare come “cavie” di un esperimento rispetto a questa nuova tecnologia, delineandosi una possibile reale violazione di diversi trattati internazionali tra cui quello di Norimberga.
Come specialista della materia ed accademico cosa ne pensa di questa richiesta di moratoria?


A partire dagli anni ’80 del secolo scorso tutta una serie di studi scientifici internazionali, tra cui anche quelli condotti dal nostro gruppo di ricerca internazionale presso il FoPRC, ha portato all’attenzione della comunità scientifica internazionale i possibili effetti biologici e sanitari conseguenti all’esposizione umana a campi elettromagnetici di origine antropica a radiofrequenza (RF) e microonde (MW) (per intenderci, l’intervallo di frequenza utilizzato per le trasmissioni della telefonia mobile cellulare, degli impianti wireless, etc.). Oltre agli evidenti effetti immediati o di tipo acuto, già di per se importanti, di natura termica di tali radiazioni, ossia quelli conseguenti ad un surriscaldamento dei tessuti in seguito all’assorbimento (a diverse profondità rispetto alla pelle in funzione della frequenza) di energia radiante, le ricerche hanno mostrato la possibilità che esposizioni prolungate a campi elettromagnetici a RF e MW anche di bassa o bassissima intensità, fossero in grado di interferire a diverso livello e secondo differenti meccanismi, con le normali attività fisiologiche. D’altra parte, ciò appare del tutto plausibile se si tiene presente che una gran parte dei processi fisiologici avvengono tramite fenomeni di natura elettromagnetica. Un punto nodale della questione è che tali interferenze potrebbero manifestarsi da un lato attraverso canali classici di tipo diverso rispetto a quelli sinora considerati e, dall’altro, attraverso canali di tipo non-classico ovvero bio-quantistico. Per quanto riguarda i primi, voglio citare un nostro lavoro del 2015, pubblicato su una rivista internazionale molto prestigiosa, in cui viene proposto un modello teorico in grado di descrivere i potenziali effetti delle radiazioni a RF e MW sui microtubuli delle cellule (ovvero le strutture che formano il cosiddetto citoscheletro ossia “l’ossatura” delle cellule stesse) anche per valori di intensità molto bassi. Per quanto riguarda il secondo aspetto, basti ricordare gli studi relativi alle dinamiche coerenti dei sistemi biologici e sull’interferenza tra queste e i campi e.m. esterni all’organismo. In tal senso, ad esempio, sono in corso già da alcuni anni, nell’ambito di una collaborazione scientifica internazionale Italo – Giapponese guidata dal sottoscritto presso il FoPRC, importanti studi teorici e sperimentali. L’introduzione della nuova tecnologia 5G andrebbe naturalmente a rappresentare un’ulteriore e potenzialmente importante fonte di esposizione della popolazione e dell’ambiente rispetto al clima elettromagnetico esistente (la tecnologia 5G, lo ricordiamo, ha caratteristiche specifiche che la rendono intrinsecamente differente da quelle attualmente impiegate per le radiotrasmissioni e che
non consentono in generale di sostituire, almeno in tempi relativamente brevi e su larga scala, quest’ultime con il 5G). Infatti, oltre all’utilizzo di bande di frequenze molto più alte rispettpa quelle attualmente utilizzate nell’ambito delle radio telecomunicazioni terrestri (in
Italia oltre alla banda dei 700 MHz, la banda 3.6-3.8 GHz e 26.5 – 27.5 GHZ) i cui effetti
biologici e sanitari sull’uomo (specie per esposizioni a lungo termine) sono ancor ben poco
studiati e noti (ma, molto probabilmente, caratterizzabili a partire dagli studi già disponibili),
la diffusione capillare delle reti 5G (dettata anche dalla necessità tecnica di avere un maggior
numero di sorgenti in volumi di spazio mediamente inferiori rispetto alla situazione attuale)
e il numero elevato di dispositivi (non solo dispositivi cellulari e wireless per
telecomunicazione ma anche elettrodomestici, accessori indossabili, etc.) in grado di
connettersi simultaneamente alla rete (la cosiddetta “Internet delle cose”) potrebbero
determinare un incremento a priori non quantificabile dell’esposizione umana ed ambientale
sia in termini spaziali che temporali anche e soprattutto all’interno di luoghi “sensibili” e nei
confronti di soggetti “sensibili” (soprattutto i giovani nella fase di crescita e sviluppo).
Tale scenario è di per sé sufficiente a giustificare ed imporre un approccio cautelativo,
basato su una applicazione del “Principio di Precauzione” (PdP), ovviamente a patto che
questo sia suffragato da considerazioni e valutazioni di natura tecnica, gestionale e
amministrativa non improvvisate ma di natura rigorosamente scientifica e, soprattutto, di
tipo indipendente e scevre da conflitti di interesse. Si tratta quindi di scegliere tra due
approcci alternativi: il primo che suggerisce di procedere con l’implementazione senza ostacoli della nuova tecnologi 5G fino a quando non ne sarà accertata la pericolosità, il secondo che, in maniera cautelativa e adottando il PdP, imporrebbe di sospendere o
quantomeno restringere a pochi ambiti specifici (sostanzialmente quelli in cui l’esposizione
rimarrebbe comunque estremamente limitata nello spazio e nel tempo), tale
implementazione finché gli studi scientifici non siano in grado di accertare
inequivocabilmente la non-pericolosità delle relative emissioni. Tale scelta dovrà essere
attentamente valutata sulla base di una seria analisi del rapporto costi – benefici ovvero di
quanto siamo disposti a rischiare la nostra salute in assenza di elementi sufficienti di
valutazione per ottenere dei vantaggi che, in molti casi, sono oggi molto più apparenti che
sostanziali, se non in contesti molto limitati e specifici.
Ricordiamo che il primo tipo di atteggiamento è stato già adottato, con risultati che sono
ahinoi ben noti, ad esempio nel caso dell’amianto, la formaldeide, il mercurio e, inizialmente,
le radiazioni ionizzanti per scopi diagnostici (raggi X), solo per citarne alcuni. Per tali ragioni
credo che il contenuto e i principi ispiratori del documento di moratoria a cui lei faceva
riferimento siano oggi sostanzialmente e ragionevolmente assolutamente condivisibili. Ciò
non significa, tuttavia, da qui debba conseguire un’opposizione generalizzata e ingiustificata
allo sviluppo tecnologico che ha avuto e sicuramente avrà, se gestito in maniera
consapevole a tutti i livelli progettuali e decisionali, un ruolo fondamentale nel miglioramento
delle condizioni di vita e nel progresso della razza umana, ma significa assicurare, per
quanto possibile, che tale sviluppo sia sempre rispettoso dei diritti fondamentali dell’uomo
e, in primo luogo di quello alla salute. Vorrei ricordare, a tale proposito, il ruolo fondamentale
che la ricerca scientifica pura e applicata deve giocare nel trovare e sviluppare soluzioni
tecnologiche (nei più svariati campi dalla produzione di energia, alle telecomunicazioni, dalla
sensoristica all’Intelligenza artificiale, etc.) caratterizzate da impatti sanitari ed ambientali
prossimi allo zero o nulli e sono orgoglioso si sottolineare che il mio gruppo di ricerca è
attualmente impegnato in studi e sperimentazioni atte a conseguire tali risultati nel breve e
lungo periodo.
Considerato che le frequenze del 5G sono state vendute all’Asta in ottobre 2018 senza il
parere sanitario delle agenzie di salute pubblica (previsto dalla Legge di Riforma Sanitaria
n. 833 del 1978 fonte associazione A.M.I.C.A.), e i sindaci sono responsabili della salute dei
loro cittadini, quale secondo lei dovrebbe essere la posizione di un sindaco in merito al 5G?
Direi di estrema prudenza anche a fronte di tutta una serie di pressioni che, verosimilmente,
vengono esercitate sugli amministratori locali in un settore in cui esistono cospicui interessi
commerciali ed economici. Anche in questo caso ciò non si deve tradurre in divieti
generalizzati ed immotivati, che sarebbe di per sé un atteggiamento antiscientifico, ma in
una seria e rigorosa valutazione delle istanze relative alle installazioni, a fronte della scarsità
degli elementi di valutazione rispetto alla nuova tecnologia 5G e dei risultati che provengono
dal mondo scientifico indipendente, basata necessariamente sull’imparziale applicazione
del Principio di Precauzione.
E in merito al 2,3,4 G (che si sommeranno alla nuova tecnologia)?
Come ho detto già prima tali tecnologie non sono assolutamente scevre dalle problematiche
di impatto sanitario e ambientale sopra delineate anzi, per esse esistono, ad oggi, elementi
di conoscenza ben fondati in relazione ai possibili rischi sanitari posti in essere
dall’esposizioni ai campi elettromagnetici da esse generati. Per tale ragione è necessario e
opportuno operare, in riferimento ad esse, limitando il più possibile le esposizioni necessarie
o inevitabili (a tutti noi sarà capitato di effettuare una telefonata di emergenza o di
comunicare in situazioni di necessità, o di sottoporti ad esami diagnostici, etc.) e eliminando
quelle superflue (utilizzo smoderato di tablet, wi-fi, smartphone, etc.).
Le leggi attualmente in Italia sono adeguate rispetto alla tutela della salute dei cittadini da
danni di elettrosmog?
Purtroppo, come ben noto, la normativa attualmente in vigore nel nostro Paese, così come
del resto quelle adottate anche in molti altri Stati, non sono in grado di offrire un adeguato
livello di tutela dai possibili rischi derivanti dall’esposizioni a campi elettromagnetici non
ionizzanti a lungo termine. La normativa nazionale italiana infatti, costituita dalla L. 36/01
“Legge Quadro sull’Inquinamento Elettromagnetico” e, nella fattispecie, dal DPCM 8 luglio
2003 “Fissazione dei limiti di esposizione e dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità
per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300GHz” oltre ad essere
oramai del tutto obsoleta, in quanto, risalendo a più di 15 anni fa, non tiene conto dei risultati
più recenti della ricerca scientifica in tale settore, risulta pensata sostanzialmente in
relazione alla protezione dagli effetti acuti o immediati (sostanzialmente riconducibili al
riscaldamento dei tessuti) e non a quelli eventualmente dovuti ad esposizioni prolungate a
bassi o bassissimi valori di campo; né l’introduzione, a tal fine secondo le intenzioni del
legislatore, dei concetti di “valori di attenzione” e “obiettivo di qualità” associati al valore di
6 V/m per l’intensità efficace del campo elettromagnetico, può essere ritenuta esaustiva in
ordine all’assicurazione di un adeguato livello di protezione, essendo l’assunto valore di 6
V/m privo di qualsiasi riferimento a studi scientifici in grado di individuarlo e motivarlo
espressamente. Inoltre l’attuale normativa non tiene in alcun conto gli eventuali effetti
specifici associati alle le caratteristiche dei segnali elettromagnetici irradiati dai dispositivi
(quali, ad esempio, forma d’onda, modulazione, composizione spettrale, etc.). Risulta
pertanto essenziale, a mio avviso, procedere ad una urgente rivisitazione di tale normativa
nella direzione di una maggiore aderenza all’attuale scenario conoscitivo in relazione agli
effetti biologici e sanitari dell’esposizione ai campi elettromagnetici, tale necessità interessa
anche le normative regionali di recepimento di quella nazionale che, ove presenti, spesso
non sono in grado di fornire linee guida operative utili agli Enti locali per affrontare
adeguatamente tale problematica.
I limiti cautelativi attuali 6 v/m sono adeguati? Considerando che vorrebbero aumentarli a
61 v/m cosa potrebbe comportare questo aumento?
Comporterebbe la possibilità di autorizzare un numero di sorgenti estremamente maggiore
(in quanto in questo caso il loro contributo cumulativo in termini di intensità di campo
elettromagnetico dovrebbe soddisfare ad un valore limite più elevato) con conseguente
possibilità di incremento notevole dei livelli di esposizione.
Come può un sindaco italiano difendere il proprio territorio dalla proliferazione
spropositata di antenne di telefonica 4G, wifi, win max,…etc.?
Innanzitutto: attraverso l’adozione degli strumenti di regolamentazione che l’attuale
normativa (art. 8 della L. 36/01) già prevede per i Comuni ovvero la redazione e l’adozione di
un Regolamento – Piano comunale per il corretto insediamento territoriale degli impianti adioelettrici e delle sorgenti di campo elettromagnetico, che si ispiri ai risultati più recenti della ricerca scientifica accreditata e della giurisprudenza tecnica nel settore specifico in ossequio al principio di precauzione; nel contempo attraverso un’attività di formazione e informazione capillare e continua, soprattutto nelle scuole ma anche in tutte le sedi istituzionali possibili, ad un uso corretto delle apparecchiature generanti campi elettromagnetici non ionizzanti a RF e MW, finalizzate ad una limitazione delle esposizioni. In particolare tali Piani – Regolamenti dovrebbero essere realizzati secondo metodiche innovative in modo che essi non sia limitino a rappresentare meri dispositivi passivi di
localizzazione ma strumenti attivi in grado di garantire all’Amministrazione e alla popolazione un adeguato livello di tutela attraverso la valutazione effettiva dei livelli di esposizioni e degli impatti e dell’effettiva necessità / opportunità dell’installazione di nuovi
impianti o modifica di quelli esistenti. In riferimento a tale aspetto vorrei comunicarvi che il Foundation of Physics Research Center
(FoPRC), Ente internazionale indipendente di ricerca scientifica che ho l’onore di dirigere, attraverso la propria divisione di biofisica teorica e applicata e le strutture di supporto legale, sta avviando tutta una serie di collaborazioni istituzionali con Enti e Associazioni per
la fornitura di un adeguato supporto scientifico e tecnico – giuridico.
Tale Ente sta attivando un’OSSERVATORIO NAZIONALE INDIPENDENTE SUI SISTEMI
TERRESTRI DI COMUNICAZIONI ELETTRONICHE che assuma la funzione istituzionale di raccogliere, sotto forma di banca dati pubblica e liberamente fruibile, i dati tecnicoscientifici rilevati attraverso le misurazioni strumentali dei livelli di campo elettromagnetico,
per come effettuata da ogni comune, in particolare da quelli interessati dai sistemi sperimentali 5G, resi operativi in esecuzione della Delibera nr. 231/18/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Tale OSSERVATORIO, potrà funzionare come PIATTAFORMA TELEMATICA GRATUITA utile a gestire la rete/gruppo di lavoro su tale
tematica, valorizzando dinamiche collaborative e di confronto tra Istituzioni, cittadini, loro rappresentanze ed Enti di Ricerca. Tutti i soggetti interessati potranno utilizzare la piattaforma per condividere e divulgare dati scientifici ed attivare protocolli di comunicazione, mailing e quant’altro. Per il piano antenne che tipo di esperti possono farlo? Quali sono i requisiti che una amministrazione comunale dovrebbe richiedere agli esperti? quali sono i costi e i tempi? Vista la complessità dello scenario attuale (molteplicità di sorgenti, emergere di nuove tecnologie,differenziazione degli ambienti di esposizione, etc.) mi sembra quanto meno opportuno, per non dire necessario, il possesso di un’elevata e specialistica competenza non solo specificamente tecnica (conoscenza della tipologia delle sorgenti, dei meccanismi e delle tipologie di emissione, etc.) ma anche scientifica (in relazione alla conoscenza e applicazione dei risultati della ricerca scientifica in campo internazionale) e giuridica
(giurisprudenza tecnica nel settore specifico). Per quanto riguarda tempi e costi ovviamente non si può fare una stima a priori ma è necessaria una valutazione specifica delle roblematiche e delle criticità caso per caso, tuttavia sarebbe comunque auspicabile, qualora possibile, che le azioni di pianificazione – regolamentazione coinvolgessero aggregazioni di più comuni, al fine di garantire in primis una maggiore uniformità ed efficacia
delle procedure ma anche una riduzione dei costi di realizzazione.
Laringrazio per il tempo e per le informazioni che ci ha dato, le divulgheremo ai nostri
amministratori.

PARTECIPA ALL’ EVENTO DEL 2 MARZO

1) PRENOTA IL TUO POSTO AL MEETING La partecipazione è ad ingresso libero con prenotazione fino ad esaurimento posti. La prenotazione, comprensiva delle generalità e del numero dei partecipanti, può essere effettuata scrivendo una email all’indirizzo stop5meeting@gmail.com

2)SCRIVI LE TUE PROPOSTE PER IL MEETING Fai sentire le tue ragioni, anche tu puoi e devi essere protagonista nel 1° meeting nazionale #Stop 5G – Emergenza politica di precauzione. Scrivi le tue proposte, sintetizzale in 15 righe e mandale per email all’indirizzo stop5gitalia@libero.it oppure postale direttamente in bacheca sul gruppo Facebook Stop5G ITALIA, scrivendo nell’intestazione LA MIA PROPOSTA PER IL MEETING #STOP5G. Tutte le proposte verranno raccolte in un unico file e poi girate a parlamentari e politici che interverranno a Vicovaro (Roma) nell’incontro del 2 Marzo 2019.

altre info

INGRESSO LIBERO CON PRENOTAZIONE La partecipazione è ad ingresso libero con prenotazione fino ad esaurimento posti. La prenotazione, comprensiva delle generalità e del numero dei partecipanti, può essere effettuata scrivendo una email all’indirizzo stop5meeting@gmail.com RACCOMANDAZIONI La struttura che ospiterà i lavori è in un Free Electrosmog Zone, priva cioè dell’irradiazione elettromagnetica di Stazioni Radio Base per telefonia mobile e Wi-Fi, ciò per permettere una partecipazione protetta anche ai malati di elettrosensibilità (EHS) e sensibilità chimica multipla (MCS): a tutti i partecipanti verrà quindi chiesto di non utilizzare profumi né deodoranti profumati, e di non utilizzare alcun dispositivo elettronico ad emissione di radiofrequenze e/o onde elettromagnetiche (computer, Notebook, telefoni cellulari, Smartphone, Tablet). COME ARRIVARE Vicovaro (Roma) si trova sulla Via Tiburtina poco dopo Tivoli e Castel Madama, a circa 40 minuti dalla Capitale ed è facilmente raggiungibile con l’Autostrada 24 Roma-L’Aquila-Teramo dall’uscita Vicovaro-Mandela. PRANZO Durante la pausa pranzo, all’interno della struttura si potrà usufruire di un pasto vegetariano al singolo costo di 20 euro. E’ indispensabile la prenotazione anticipata: comprensiva delle generalità dei partecipanti, può essere effettuata scrivendo una email all’indirizzo stop5gmeeting@gmail.com PERNOTTO Per agevolare i partecipanti non residenti nell’area capitolina, o quanti desidereranno protrarre la permanenza, previa disponibilità ci sarà la possibilità di pernottare all’interno della struttura al singolo costo di 35 euro. E’ indispensabile però la prenotazione anticipata: comprensiva delle generalità e del numero dei richiedenti, può essere effettuata scrivendo una email all’indirizzo stop5meeting@gmail.com

3 inziative per i parlamentari: contatto telefonico, moratoria e diffida

a) contattali telefonicamente

Chiama per telefono il deputato e/o senatore eletto nel tuo collegio elettorale oppure contatta direttamente i membri della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati che si stanno occupando del 5G. Consulta qui l’elenco. Chiama il centralino di Montecitorio al numero 06.67601 (aperto 24h) e chiedi di farti passare direttamente il deputato o la sua segreteria particolare. Una raccomandazione molto importante: usa sempre toni urbani, garbati e gentili, presentati e spiega serenamente le tue ragioni e le tue preoccupazioni per la salute, minacciata dalle inesplorate irradiazioni del 5G: riassumi i presupposti di rischio emersi dalle più avanzate ricerche scientifiche appellandoti al principio di precauzione sancito dall’Unione Europea, elencando i punti cautelativi fissati dall’alleanza Stop 5G chiedendo di non innalzare i livelli di soglia dell’elettrosmog. Infine chiedi esplicitamente al parlamentare di farsi tuo portavoce per un’urgente e immediata azione di moratoria sul 5G, cercando di concordare un successivo appuntamento telefonico per poi essere aggiornato degli sviluppi assunti in Aula.(Maurizio Martucci)

b) invia il testo della moratoria ai parlamentari

MORATORIA PER IL 5G LA NUOVA TECNOLOGIA NON E’ SICURA, SI APPLICHI IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE

Egregio Onorevole/Senatore della Repubblica Italiana,

come saprà dal 1° Gennaio 2019 saranno disponibili le nuove radiofrequenze per la tecnologia wireless di quinta generazione, ma il 5G non è sicuro per umanità ed ecosistema. Il 5G è privo di valutazioni preliminari del rischio sulla salute pubblica e prevede l’installazione di milioni di nuove mini-antenne a microonde millimetriche, anche sui lampioni della luce, da sommarsi ai circa 24.000 Wi-Fi pubblici e 60.000 antenne per telefonia mobile 2G, 3G, 4G. E poi il Wi-Fi dallo spazio, coi satelliti 5G: saremo investiti da un vero e proprio tsunami elettromagnetico senza precedenti nella storia dell’umanità. Eppure dal 2011 l’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica le radiofrequenze come possibili cancerogeni per l’uomo (Classe 2B) e l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro potrebbe riaggiornare il dato, inserendo le radiofrequenze tra i probabili cancerogeni (Classe 2A) o cancerogeni certi (Classe 1). La teoria negazionista sui soli effetti termici e della presenta innocuità dell’elettrosmog muove da studi superati, inadeguati e finanziati dalla lobby di telefonia mobile: è smentita dalla posizione cautelativa della magistratura italiana (Cassazione 2012) e dalle più aggiornate evidenze scientifiche indipendenti pubblicate nel 2018. Nella ricerca su cavie uomo-equivalenti esposte ad irradiazioni di telefoni cellulari, i risultati definitivi del National Toxicology Program (Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti d’America) riscontrano: • chiara evidenza di tumori maligni nel cuore • alcune prove di tumori maligni nel cervello • alcune prove di tumori (combinato benigno, maligno o complesso) nelle ghiandole surrenali. Nella ricerca su cavie uomo-equivalenti esposte ad irradiazioni di antenne di telefonia mobile delle stesse frequenze come in Italia, i risultati parziali dell’Istituto Ramazzini (Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni, Bologna) riscontrano: • aumenti statisticamente significativi nell’incidenza degli schwannomi maligni del cuore • tumori molto rari delle cellule nervose del cuore • aumento dell’incidenza di altre lesioni (l’iperplasia delle cellule di Schwann e gliomi maligni, tumori del cervello). Migliaia di validati studi scientifici documentano poi altri effetti biologici, correlando l’irradiazione da elettrosmog a numerosi e gravi disturbi (oltre al rischio cancro, stress cellulare, malattie cardiache e diabete, aumento di dannosi radicali liberi, danni genetici, cambiamenti strutturali e funzionali del sistema riproduttivo, deficit di apprendimento e memoria, disturbi neurologici e impatti negativi sul benessere generale nell’uomo), mentre è in aumento il numero di cittadini ‘invisibili’ malati di Elettrosensibilità. Una task force di 244 scienziati ha così chiesto ad ONU, OMS e Governi di non accettare le nuove linee guida redatte dalla Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti perché “non in linea con le pubblicazioni peer-reviewed della comunità scientifica sugli effetti biologici o sanitari dei campi elettromagnetici”, auspicando “nuove linee guida che proteggano realmente la salute, prive di conflitti di interessi in termini di legami diretti o indiretti con l’industria, che rappresentino lo stato reale delle conoscenze medico-scientifiche”. Da un documento firmato da 180 scienziati e medici di 35 nazioni nel mondo, i medici per l’ambiente di ISDE Italia hanno chiesto al Governo italiano “una moratoria per l’esecuzione delle sperimentazioni 5G su tutto il territorio nazionale sino a quando non sia adeguatamente piani¬ficato un coinvolgimento attivo degli enti pubblici deputati al con¬trollo ambientale e sanitario (Ministero Ambiente, Ministero Salute, Ispra, Arpa, Dipartimenti di prevenzione), non siano messe in atto valutazioni preliminari di rischio secondo metodologie codificate e un piano di monitoraggio dei possibili effetti sanitari sugli esposti, che dovrebbero in ogni caso essere opportunamente informati dei potenziali rischi”. Anche nell’appello all’ONU della sigla internazionale Stop 5G dalla Terra e dallo spazio si chiede di fermare subito l’Internet delle cose, così come l’associazionismo ha infine recapitato al Governo Conte una petizione con 5.000 firme. Per non ritrovarci nel 2019 come cavie umane immerse come in un gigantesco forno a microonde a cielo aperto, sono a chiederle, nell’interesse generale guardando anche alle generazioni future, di adoperarsi fattivamente e con tempestività per intraprendere un dibattito parlamentare sulla precauzione in tema di elettrosmog al fine di rivolgere al Governo italiano l’urgente richiesta di: 1) fermare subito la sperimentazione 5G 2) non innalzare i valori limite nella soglia di legge d’irradiazione elettromagnetica 3) minimizzare il rischio sanitario promuovendo, in tempi rapidi, uno studio epidemiologico nazionale sui campi elettromagnetici 4) garantire il primato del diritto alla tutela della salute pubblica (art. 32 della Costituzione italiana) sul diritto d’impresa 5) adottare con urgenza il Principio di Precauzione sancito dall’Unione Europea, promuovendo misure di cautela e protezione per la salute dei cittadini Certo di un suo interesse e gradito riscontro.

Cordiali saluti

WEBIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

1. http://www.iarc.fr/en/media-centre/pr/2011/pdfs/pr208_E.pdf

2. http://www.niehs.nih.gov/news/newsroom/releases/2018/november1/index.cfm

3. http://www.ramazzini.org/comunicato/ripetitori-telefonia-mobile-listituto-ramazzini-comunica-gli-esiti-del-suo-studio

4. http://www.5gappeal.eu/scientists-and-doctors-warn-of-potential-serious-health-effects-of-5g

5. http://www.5gspaceappeal.org/the-appeal

6. http://www.change.org/p/presidenza-del-consiglio-dei-ministri-limiti-pi%C3%B9-cautelativi-per-i-campi-elettromagnetici-e-conseguente-stop-al-5g

7. http://www.isde.it/comunicato-stampa-isde-rinnova-la-richiesta-di-moratoria-per-lavvio-delle-sperimentazioni-5g

TESTO ALTERNATIVO ALLA MORATORIA MOLTO VALIDO

EMAIL DI CAMERA E SENATO

EMAIL PARLAMENTARI DELLA REPUBBLICA ITALIANA

ABRUZZO

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BASILICATA

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CALABRIA

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CAMPANIA

FICO: http://presidente.camera.it/10   (è un form da compilare)

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EMILIA ROMAGNA

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FRIULI VENEZIA GIULIA

decarlo_s@camera.it, gava_v@camera.it, moschioni_d@camera.it, novelli_r@camera.it, panizzut_m@camera.it, pettarin_g@camera.it, rizzetto_w@camera.it, rosato_e@camera.it, savino_s@camera.it, serracchiani_d@camera.it, tondo_r@camera.it,

LAZIO

angelucci_a@camera.it, anzaldi_m@camera.it, baldino_v@camera.it, baroni_m@camera.it, basini_g@camera.it, bella_m@camera.it, bellucci_m@camera.it, calabria_a@camera.it, campana_m@camera.it, carelli_e@camera.it, cubeddu_s@camera.it, daga_f@camera.it, deangelis_s@camera.it, delre_e@camera.it, detoma_m@camera.it, fassina_s@camera.it, fioramonti_l@camera.it, flati_f@camera.it, gentiloni_p@camera.it, giacomoni_s@camera.it, madia_m@camera.it, magi_r@camera.it, mariani_f@camera.it, mollicone_f@camera.it, morassut_r@camera.it, nobili_l@camera.it, orfini_m@camera.it, piccoli_f@camera.it, prestipino_p@camera.it, rampelli_f@camera.it, ruggieri_a@camera.it, ruocco_c@camera.it, salafia_a@camera.it, saltamartini_b@camera.it, silvestri_f@camera.it, silvestroni_m@camera.it, spena_m@camera.it, tuzi_m@camera.it, vignaroli_s@camera.it, barelli_p@camera.it, battilocchio_a@camera.it, durigon_c@camera.it, fontana_i@camera.it, frusone_l@camera.it, gerardi_f@camera.it, grande_m@camera.it, lollobrigida_f@camera.it, lorenzoni_g@camera.it, mancini_c@camera.it, marrocco_p@camera.it, maturi_f@camera.it, melilli_f@camera.it, meloni_g@camera.it, polverini_r@camera.it, rotelli_m@camera.it, segneri_e@camera.it, trancassini_p@camera.it, trano_r@camera.it, zicchieri_f@camera.it

LIGURIA

bagnasco_r@camera.it, battelli_s@camera.it, cassinelli_r@camera.it, dimuro_f@camera.it, foscolo_s@camera.it, gagliardi_m@camera.it, mule_giorgio@camera.it, paita_r@camera.it, pastorino_l@camera.it, rixi_e@camera.it, rizzone_m@camera.it, traversi_r@camera.it, valente_simone@camera.it, vazio_f@camera.it, viviani_l@camera.it, volpi_l@camera.it

LOMBARDIA

aprea_v@camera.itboldrini_l@camera.it, boniardi_f@camera.it, brambilla_m@camera.it, buffagni_s@camera.it, cannatelli_p@camera.it, capitanio_m@camera.it, carinelli_p@camera.it, cecchetti_f@camera.it, colla_j@camera.it, crippa_a@camera.it, dellafrera_g@camera.it, distefano_manlio@camera.it, fiano_e@camera.it, fidanza_c@camera.it, fragomeli_g@camera.it, frassinetti_p@camera.it,  garavaglia_m@camera.it, grimoldi_p@camera.it, iezzi_i@camera.it, librandi_g@camera.it, mammi_s@camera.it, mandelli_a@camera.it, mauri_m@camera.it, mor_m@camera.it, morelli_a@camera.it, musella_g@camera.it, noja_l@camera.it, olgiati_r@camera.it, pollastrini_b@camera.it, quartapelle_l@camera.it, rossello_c@camera.it, saccani_g@camera.it, scalfarotto_i@camera.it, squeri_l@camera.it, tabacci_b@camera.it, tripiedi_d@camera.it, valentini_v@camera.it, zanella_f@camera.it, bianchi_matteo@camera.it, bologna_f@camera.it, braga_c@camera.it, butti_a@camera.it, curro_g@camera.it, delbarba_m@camera.it, fatuzzo_c@camera.it, ferrari_r@camera.it, gadda_m@camera.it, galli_d@camera.it, giorgetti_g@camera.it, invidia_n@camera.it, locatelli_a@camera.it, lupi_m@camera.it, molteni_n@camera.it, osnato_m@camera.it, palmieri_a@camera.it, parolo_u@camera.it, ravetto_l@camera.it, tarantino_l@camera.it, versace_g@camera.it, zoffili_e@camera.it, bazoli_a@camera.it, belotti_d@camera.it, benigni_s@camera.it, berlinghieri_m@camera.it, bordonali_s@camera.it, carnevali_e@camera.it, centemero_g@camera.it, colucci_a@camera.it, cominardi_c@camera.it, crosetto_g@camera.it, donina_g@camera.it, dori_d@camera.it, fontana_g@camera.it, formentini_p@camera.it, frassini_r@camera.it, gelmini_m@camera.it, invernizzi_c@camera.it, lorenzoni_e@camera.it, martina_m@camera.it, orsini_a@camera.it, ribolla_a@camera.it, sorte_a@camera.it, termini_g@camera.it, baroni_a@camera.it, cattaneo_a@camera.it, colaninno_m@camera.it, comaroli_s@camera.it, dara_a@camera.it, gobbato_c@camera.it, guerini_lorenzo@camera.it, guidesi_g@camera.it, lucchini_e@camera.it, maggioni_m@camera.it, nanni_i@camera.it, pedrazzini_c@camera.it, perego_m@camera.it, pizzetti_l@camera.it, romaniello_c@camera.it, volpi_r@camera.it, zolezzi_a@camera.it,

MARCHE

acquaroli_f@camera.it, baldelli_s@camera.it, cataldi_r@camera.it, cattoi_m@camera.it, cecconi_a@camera.it, emiliozzi_m@camera.it, giuliodori_p@camera.it, latini_g@camera.it, morani_a@camera.it, morgoni_m@camera.it, paolini_l@camera.it, parisse_m@camera.it, patassini_t@camera.it, rossini_r@camera.it, silvestri_r@camera.it, terzoni_p@camera.it,

MOLISE

federico_a@camera.it, occhionero_g@camera.it, testamento_r@camera.it,

PIEMONTE

benvenuto_a@camera.it, bonomo_f@camera.it, caffaratto_g@camera.it, carabetta_l@camera.it, castelli_l@camera.it, costanzo_j@camera.it, darrando_c@camera.it, fratoianni_n@camera.it, fregolent_s@camera.it, gariglio_d@camera.it, giacometto_c@camera.it, giglio_a@camera.it, giorgis_a@camera.it, lepri_s@camera.it, maccanti_e@camera.it, montaruli_a@camera.it, pella_r@camera.it, porchietto_c@camera.it, portas_g@camera.it, rosso_roberto@camera.it, ruffino_d@camera.it, serritella_d@camera.it, zangrillo_p@camera.it, azzolina_l@camera.it, boldi_r@camera.it, borghi_e@camera.it, ciaburro_m@camera.it, costa_e@camera.it, crippa_d@camera.it, cristina_m@camera.it, dadone_f@camera.it, delmastro_a@camera.it, fornaro_f@camera.it, gastaldi_f@camera.it, giaccone_a@camera.it, gribaudo_c@camera.it, gusmeroli_a@camera.it, liuni_m@camera.it, losacco_a@camera.it, molinari_r@camera.it, napoli_o@camera.it, patelli_c@camera.it, pettazzi_l@camera.it, romano_paolo@camera.it, sozzani_d@camera.it, tiramani_p@camera.it,

PUGLIA

alemanno_m@camera.it, angiola_n@camera.it, aprile_n@camera.it, aresta_g@camera.it, boccia_f@camera.it, bordo_m@camera.it, brescia_g@camera.it, cassese_g@camera.it, dambrosio_giuseppe@camera.it, dattis_m@camera.it, degiorgi_r@camera.it, delorenzis_d@camera.it, donno_l@camera.it, ermellino_a@camera.it, faro_m@camera.it, galantino_d@camera.it, galizia_f@camera.it, gemmato_m@camera.it, giannone_v@camera.it, giuliano_c@camera.it, labbate_g@camera.it, labriola_v@camera.it, lacarra_m@camera.it, lattanzio_p@camera.it, lovecchio_g@camera.it, macina_a@camera.it, masi_a@camera.it, menga_r@camera.it, muroni_r@camera.it, nitti_m@camera.it, pagano_u@camera.it, palmisano_v@camera.it, ruggiero_f@camera.it, sasso_r@camera.it, savino_e@camera.it, scagliusi_e@camera.it, sisto_f@camera.it, tartaglione_annaelsa@camera.it, tasso_a@camera.it, tateo_a@camera.it, troiano_f@camera.it, vianello_g@camera.it, vito_e@camera.it

SARDEGNA

cabras_p@camera.it, cadeddu_l@camera.it, cappellacci_u@camera.it, corda_e@camera.it, deiana_p@camera.it, deidda_s@camera.it, demartini_g@camera.it, lapia_m@camera.it, manca_a@camera.it, manca_g@camera.it, marino_b@camera.it, mura_a@camera.it, mura_r@camera.it, perantoni_m@camera.it, pittalis_p@camera.it, scanu_l@camera.it, vallascas_a@camera.it

SICILIA

aiello_d@camera.it, aiello_p@camera.it, alaimo_r@camera.it, bartolozzi_g@camera.it, cancelleri_a@camera.it, cardinale_daniela@camera.it, casa_v@camera.it, chiazzese_g@camera.it, cimino_r@camera.it, dorso_v@camera.it, licatini_c@camera.it, lombardo_antonio@camera.it, martinciglio_v@camera.it, miceli_c@camera.it, pagano_alessandro@camera.it, palazzotto_e@camera.it, penna_l@camera.it, perconti_f@camera.it, pignatone_d@camera.it, scoma_f@camera.it, siracusano_m@camera.it, sodano_m@camera.it, trizzino_g@camera.it, varchi_m@camera.it, varrica_a@camera.it, bucalo_c@camera.it, cantone_l@camera.it, cappellani_s@camera.it, duva_f@camera.it, epifani_e@camera.it, ficara_p@camera.it, germana_antonino@camera.it, giarrizzo_a@camera.it, grillo_g@camera.it, lomonte_c@camera.it, lorefice_m@camera.it, marzana_m@camera.it, minardo_antonino@camera.it, navarra_p@camera.it, papiro_a@camera.it, paxia_m@camera.it, prestigiacomo_s@camera.it, raciti_f@camera.it, raffa_a@camera.it, rizzo_g@camera.it, saitta_e@camera.it, scerra_f@camera.it, suriano_s@camera.it, villarosa_a@camera.it

TOSCANA

bergamini_d@camera.it, berti_f@camera.it, bonafede_a@camera.it, borghi_c@camera.it, cantini_l@camera.it, carrara_m@camera.it, ceccanti_s@camera.it, cenni_s@camera.it, ciampi_l@camera.it, dettore_f@camera.it, digiorgi_r@camera.it, donzelli_g@camera.it, ehm_y@camera.it, ermini_d@camera.it, ferri_c@camera.it, gagnarli_c@camera.it, giachetti_r@camera.it, giacomelli_a@camera.it, legnaioli_d@camera.it, lolini_m@camera.it, lotti_l@camera.it, mazzetti_e@camera.it, migliorino_l@camera.it, mugnai_s@camera.it, nardi_martina@camera.it, padoan_p@camera.it, picchi_g@camera.it, potenti_m@camera.it, ricciardi_r@camera.it, ripani_e@camera.it, romano_andrea@camera.it, rotta_a@camera.it, sensi_f@camera.it, silli_g@camera.it, speranza_r@camera.it, toccafondi_g@camera.it, vizzini_g@camera.it, ziello_e@camera.it, zucconi_r@camera.it

TRENTINO – ALTO ADIGE

binelli_d@camera.it, boschi_m@camera.it, cattoi_v@camera.it, fraccaro_r@camera.it, fugatti_m@camera.it, gebhard_r@camera.it, plangger_a@camera.it, rossini_e@camera.it, schullian_m@camera.it, segnana_s@camera.it, zanotelli_g@camera.it

UMBRIA

ascani_a@camera.it, caparvi_v@camera.it, ciprini_t@camera.it, gallinella_f@camera.it, marchetti_r@camera.it, nevi_r@camera.it, polidori_c@camera.it, prisco_e@camera.it, verini_w@camera.it

VALLE D’AOSTA

tripodi_e@camera.it

VENETO

andreuzza_g@camera.it, badole_m@camera.it, baratto_r@camera.it, bazzaro_a@camera.it, bisa_i@camera.it, bond_d@camera.it, r.brunetta@camera.it, coin_d@camera.it, colmellere_a@camera.it, decarlo_l@camera.it, demenech_r@camera.it, dinca_f@camera.it, fantuz_m@camera.it, fogliani_k@camera.it, maniero_a@camera.it, manzato_f@camera.it, moretto_s@camera.it, pellicani_n@camera.it, spessotto_a@camera.it, vallotto_s@camera.it, annibali_l@camera.it, bendinelli_d@camera.it, benedetti_silvia@camera.it, bitonci_m@camera.it, businarolo_f@camera.it, caon_r@camera.it, caretta_m@camera.it, comencini_v@camera.it, cortelazzo_p@camera.it, covolo_s@camera.it, cunial_s@camera.it, dalmoro_g@camera.it, fantinati_m@camera.it, fontana_l@camera.it, giacometti_a@camera.it, lazzarini_a@camera.it, marin_m@camera.it, maschio_c@camera.it, milanato_l@camera.it, paternoster_p@camera.it, pretto_e@camera.it, racchella_g@camera.it, raduzzi_r@camera.it, stefani_alberto@camera.it, turri_r@camera.it, valbusa_v@camera.it, zan_a@camera.it, zanettin_p@camera.it, zardini_d@camera.it, zordan_a@camera.it

CIRCOSCRIZIONI ESTERE

billi_s@camera.it, fusacchia_a@camera.it, schiro_a@camera.it, siragusa_e@camera.it, ungaro_m@camera.it, nissoli_af@camera.it, lamarca_f@camera.it, borghese_m@camera.it, disanmartino_l@camera.it, longo_f@camera.it, sangregorio_e@camera.it, care_n@camera.it

EMAIL SENATORI DELLA REPUBBLICA ITALIANA:

PIEMONTE

alberto.airola@gmail.com, giorgio.bergesio@senato.it, massimo.berutti@senato.it, marzia.casolati@senato.it, roberta.ferrero@senato.it, mauro.laus@senato.it, lucio.malan@senato.it, mauromaria.marino@senato.it, carlo.martelli@senato.it, mariassunta.matrisciano@senato.it, enrico.montani@senato.it, gaetanonastri@libero.it, marco.perosino@senato.it, cesare.pianasso@senato.it, gilberto.pichettofratin@senato.it, roberta.pinotti.senato@gmail.com, elisa.pirro@senato.it, maria.rizzotti@senato.it, anna.rossomando@senato.it, mino.taricco@senato.it, mariavirginia.tiraboschi@senato.it,

VALLE D’AOSTA

albert.laniece@senato.it,

LOMBARDIA

alessandro.alfieri@senato.it, paolo.arrigoni@senato.it, luigi.augussori@senato.it, alberto.barachini@senato.it, stefano.borghesi@senato.it, simone.bossi@senato.it, umberto.bossi@senato.it, roberto.calderoli@senato.it, giacomo.caliendo@senato.it, stefano.candiani@senato.it, mariacristina.cantu@senato.it, gianmarco.centinaio@senato.it, tommaso.cerno@senato.it, eugenio.comincini@senato.it, gianmarco.corbetta@senato.it, s.craxi@fondazionecraxi.org, vitoclaudio.crimi@senato.it, antonella.faggi@senato.it, alan.ferrari@senato.it, adriano.galliani@senato.it, mariaalessandra.gallone@senato.it, daniela.santanche@senato.it, tony.iwobi@senato.it, francesco.laforgia@senato.it, ignazio.larussa@senato.it, lara.magoni@senato.it, simona.malpezzi@senato.it, alfredo.messina@senato.it, franco.mirabelli@senato.it, antonio.misiani@senato.it, tommaso.nannicini@senato.it, simona.nocerino@senato.it, gianluigi.paragone@senato.it, adriano.paroli@senato.it, emanuele.pellegrini@senato.it, simona.pergreffi@senato.it, daniele.pesco@senato.it, simone.pillon@senato.it, daisy.pirovano@senato.it, roberto.rampi@senato.it, isabella.rauti@senato.it, alessandra.riccardi@senato.it, erica.rivolta@senato.it, paolo.romani@senato.it, massimiliano.romeo@senato.it, licia.ronzulli@senato.it, sciascia@dolcedrago.it, giancarlo.serafini@senato.it, danilo.toninelli@senato.it,

TRENTINO – ALTO ADIGE

gianclaudio.bressa@senato.it, donatella.conzatti@senato.it, andrea.debertoldi@senato.it, meinhard.durnwalder@senato.it, dieter.steger@senato.it, elena.testor@senato.it, julia.unterberger@senato.it,

VENETO

maria.alberticasellati@senato.it, stefano.bertacco@senato.it, massimo.candura@senato.it, andrea.causin@senato.it, info@vincenzodarienzo.it, antonio.depoli@senato.it, giovanni.endrizzi@senato.it, andrea.ferrazzi@senato.it, massimo.ferro@senato.it, sonia.fregolent@senato.it, niccolo.ghedini@senato.it, giannipietro.girotto@senato.it, barbara.guidolin@senato.it, andrea.ostellari@senato.it, nadia.pizzol@senato.it, paolo.saviane@senato.it, daniela@danielasbrollini.it, erika.stefani@senato.it, roberta.toffanin@senato.it, paolo.tosato@senato.it, adolfo.urso@senato.it, gianpaolo.vallardi@senato.it, orietta.vanin@senato.it, cristiano.zuliani@senato.it,

FRIULI VENEZIA GIULIA

luca.ciriani@senato.it, franco.dalmas@senato.it, raffaella.marin@senato.it, stefano.patuanelli@senato.it, mario.pittoni@email.it, tatjana.rojc@senato.it, laura.stabile@senato.it,

LIGURIA

sandro.biasotti@senato.it, elena.botto@senato.it, francesco.bruzzone@regione.liguria.it, mattia.crucioli@senato.it, matteo.mantero@senato.it, stefania.pucciarelli@senato.it, paolo.ripamonti@senato.it, vito.vattuone@senato.it,

EMILIA ROMAGNA

enrico.aimi@senato.it, alberto.balboni@senato.it, antonio.barboni@senato.it, teresa.bellanova@senato.it, annamaria.bernini@senato.it, paola.boldrini@senato.it, lucia.borgonzoni@senato.it, maurizio.campari@senato.it, pierferdinando.casini@senato.it, stefano.collina@senato.it, marco.croatti@senato.it, vasco.errani@senato.it, vanna.iori@senato.it, gabriele.lanzi@senato.it, daniele.manca@senato.it, marialaura.mantovani@senato.it, michela.montevecchi@senato.it, edoardo.patriarca@senato.it, pietro.pisani@senato.it, matteo.richetti@senato.it, maria.saponara@senato.it, armando.siri@senato.it,

TOSCANA

roberto.berardi@senato.it, caterina.bini@senato.it, caterina.biti@senato.it, francesco.bonifazi@senato.it, laura.bottici@senato.it, gregoriodefalco@gmail.com, gianluca.ferrara@senato.it, patrizio.lapietra@senato.it, massimo.mallegni@senato.it, andrea.marcucci@senato.it, barbara.masini@senato.it, riccardo.nencini@senato.it, tiziana.nisini@senato.it, parrini.dario@gmail.com, matteo.renzi@senato.it, rosellina.sbrana@senato.it, on.achilletotaro@gmail.com, manuel.vescovi@senato.it,

UMBRIA

info@lucabriziarelli.it, nadia.ginetti@senato.it, leonardo.grimani@senato.it, stefano.lucidi@senato.it, fiammetta.modena@senato.it, donatella.tesei@senato.it, francesco.zaffini@senato.it,

ACCOTO

rossella.accoto@senato.it, donatella.agostinelli@senato.it, andrea.cangini@senato.it, mauro.coltorti@senato.it, giorgio.fede@senato.it, giuliano.pazzaglini@senato.it, sergio.romagnoli@senato.it, francesco.verducci@senato.it,

LAZIO

bruno.astorre@senato.it, francesco.battistoni@senato.it, paola.binetti@senato.it, anna.bonfrisco@senato.it, emma.bonino@senato.it, monica.cirinna@senato.it, loredana.depetris@senato.it, emanuele.dessi@senato.it, william.devecchis@senato.it, elena.fattori@senato.it, claudio.fazzone@senato.it, umberto.fusco@senato.it, maurizio.gasparri@senato.it, francescomaria.giro@senato.it, elio.lannutti@senato.it, giulia.lupo@senato.it, alessandra.maiorino@senato.it, marco.marsilio@senato.it, marinella.pacifico@senato.it, annamaria.parente@senato.it, gianluca.perilli@senato.it, mariarosaria.rossi@senato.it, gianfranco.rufa@senato.it, massimo.ruspandini@senato.it, antonio.saccone@senato.it, segreteria.sileri@senato.it, paola.taverna@senato.it, luigi.zanda@senato.it,

ABRUZZO

alberto.bagnai@senato.it, gianluca.castaldi@senato.it, luciano.dalfonso@senato.it, gabriella.digirolamo@senato.it, primo.dinicola@senato.it, nazario.pagano@senato.it, gaetano.quagliariello@senato.it,

MOLISE

luigi.dimarzio@senato.it, fabrizio.ortis@senato.it,

CAMPANIA

luisa.angrisani@senato.it, claudio.barbaro@senato.it, vincenzo.carbone@senato.it, mariadomenica.castellone@senato.it, francesco.castiello@senato.it, luigi.cesaro@senato.it, andrea.cioffi@senato.it, danila.delucia@senato.it, domenico.desiano@senato.it, fabio.dimicco@senato.it, valeria.fedeli@senato.it, felicia.gaudiano@senato.it, silvana.giannuzzi@senato.it, ugo.grassi@senato.it, antonio.iannone@senato.it, virginia.lamura@senato.it, alessandrina.lonardo@senato.it, raffaele.mautone@senato.it, vilma.moronese@senato.it, paola.nugnes@senato.it, franco.ortolani@senato.it, giovanni.pittella@senato.it, vincenzo.presutto@senato.it, sergio.puglia@senato.it, sabrina.ricciardi@senato.it, agostino.santillo@senato.it, francesco.urraro@senato.it, sergio.vaccaro@senato.it, valeria.valente@senato.it,

PUGLIA

maurizio.buccarella@senato.it, alfonso.ciampolillo@senato.it, dario.damiani@senato.it, gianmauro.dellolio@senato.it, daniela.donno@senato.it, vincenzo.garruti@senato.it, pasqua.labbate@senato.it, barbara.lezzi@senato.it, roberto.marti@senato.it, assuntacarmela.messina@senato.it, cataldo.mininno@senato.it, annacarmela.minuto@senato.it, gisella.naturale@senato.it, marco.pellegrini@senato.it, angela.piarulli@senato.it, ruggiero.quarto@senato.it, iuniovalerio.romano@senato.it, dario.stefano@senato.it, mario.turco@senato.it, luigi.vitali@senato.it,

BASILICATA

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